Oggi si è svolto a Roma un convegno su “L’Italia dei beni culturali: formazione
senza lavoro, lavoro senza formazione”.
Nel corso della
giornata ho ascoltato tanti interventi, sul tema formazione e lavoro, che hanno
messo in evidenza i problemi di un mondo che vive in perenne agonia, fra
carenze ataviche e una strutturale mancanza di prospettive.
Che vi fosse uno
scollamento, vuoi generazionale, vuoi di ruolo, fra gli attori di questo
scenario mi sembra cosa ovvia, ma che abbia raggiunto una dimensione sistemica (leggibile ad esempio nella scarsa partecipazione all’evento) è a dir poco preoccupante.